Tubo del nuovo collettore e piste ciclabili si “mangeranno” metri di lago: allargamenti di massicciate in acqua
Dove passerà il tubo del nuovo collettore lungo le rive nell’Alto lago? Per chi conosce la morfologia della strada gardesana da Torri a Malcesine, sa bene che la regionale corre in molti tratti parallela all’acqua del lago, con le spiagge oltre il guard-rail su di uno spazio che in molti punti non supera i tre metri dalla battigia.
Su quelle rive vi sono già stati realizzati lunghi tratti di passeggiata-ciclabile, che praticamente occupano il poco sedime disponibile in condizioni di livelli dell’acqua non troppo alti. Dunque, dov’è lo spazio per affiancare il nuovo tubo al collettore esistente, che da solo, pare, dovrà occupare un sedime in larghezza di circa un metro e mezzo? Larghezza di sedime per cui è stata esclusa la posa a lato gardesana per mancanza di spazio? La risposta è semplice: allargando le massicciate già realizzate per il primo collettore verso il lago. Cioè restringendo ancora più gli argini lacuali e modificando “definitivamente” la naturalità delle rive.
Lo confermano i primi cittadini di Torri e Brenzone, interpellati su questa precisa domanda. “Ci sono già stati parecchi allargamenti del sedime di spiaggia esistente – esorta Davide Benedetti, sindaco di Brenzone – in alcuni punti anche di tre metri verso il lago, poiché sono lavori in fase di realizzazione per la costruzione della pista ciclabile”.
E quindi, cosa accadrà con la posa del nuovo collettore, dove lo mettete e dovrete anche rifare tutto? “Il progetto definitivo ci è giunto in questi giorni, quindi lo stiamo esaminando ora. Quando avremo ben chiaro cosa prevede i nostri uffici tecnici si confronteranno con Ags”, annuncia Benedetti.
Lo stesso presidente di Ags, Angelo Cresco, nella conferenza stampa del 7 agosto in azienda per la presentazione del progetto definitivo alla stampa, alla stessa domanda aveva appunto risposto: “Ci incontreremo con i Comuni dell’Alto lago per chiedere di tenere fermi i tratti di ciclabile non realizzati e fare in modo, così, di convergere i lavori per le due opere …”. Nessuna risposta sul come farlo, dato che in molti tratti i lavori delle ciclopedonali sono già conclusi.
Per il territorio di Torri, invece, il primo cittadino Stefano Nicotra spiega: “Abbiamo l’accordo con Ags che il collettore sarà posato a lato gardesana, con un progetto che presenteremo al Genio Civile.
Con l’opera faremo le nuove spiagge e le ciclabili, andate distrutte dalla lagheggiata di inizio maggio. Ci sono 14 km di spiagge che non hanno una mappatura, quindi con l’occasione studieremo l’allargamento a lato gardesana, che comprenderà collettore e ciclopedonale da costruire su una terrazza verso il lago. I tratti interessati vanno a sud da Acque fredde a Brancolino e a nord, da Cà Rossa di baia stanca verso Pai”.
A Malcesine, il sindaco Giuseppe Lombardi, si è già espresso con grande favore al progetto definitivo, poiché ha spiegato che il tubo passerà sotto il centro storico e la Val di Sogno con un sistema di traforazione simile a quello adottato per le condotte petrolifere, dal costo esorbitante, ma che non toccherà la superficie.
“La gente nemmeno se ne accorgerà”, ha commentato. Rimangono però, appunto, i tratti a nord e a sud fuori dal centro storico, dove dovranno passare le ciclopedonali finanziate dai fondi Odi. Ed anche lì, facilmente, la soluzione sarà quella di allargarsi verso il lago o di costruire passerelle “volanti” costosissime, fuori dalle gallerie, come da Limone a Riva.
Fine della prima parte. Segue parte medio e Basso lago.
Annamaria Schiano