8 marzo: riapertura in rosa del Parco Natura Viva per i suoi 50 anni
Nell’anno del suo cinquantenario, il Parco Natura Viva riapre nel segno del rosa: venerdì 8 marzo – giornata inaugurale della stagione 2019-2020 – le donne di qualsiasi età entreranno gratuitamente per tutta la giornata. Un inizio benaugurante che prelude ad un anno di ricorrenze, rivolte da una parte alla memoria dei 50 anni che hanno segnato la storia del parco zoologico del Lago di Garda, dall’altra agli investimenti sul futuro della conservazione delle specie a rischio estinzione. Il 25 giugno 1969, infatti, il parco aprì con i primi 10 ettari, per arrivare quattro anni dopo all’inaugurazione del Safari e alla prima Serra Tropicale nel 1978. Oggi il Parco Natura Viva è uno dei parchi zoologici più moderni d’Italia e ospita più di 200 specie animali.
Ma di fronte alla necessità di salvare interi habitat e animali che stanno scomparendo, il PNV manifesta l’esigenza di crescere giovani ragazzi allenati a leggere il mondo in maniera critica. È per questo che il primo weekend di apertura è dedicato alla campagna di sensibilizzazione messa a punto in occasione della Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, quest’anno dedicata a “La vita sott’acqua: per le persone e il pianeta”. Domenica 10 marzo – a partire dalle ore 11:00 – i visitatori avranno occasione di conoscere “Plastifiniamola”, la campagna di sensibilizzazione contro la plastica negli oceani e nei mari che il Parco Natura Viva conduce insieme all’Acquario di Cattolica e che rimarrà a disposizione del pubblico fino al periodo di Pasqua. “I numeri del dramma che si sta consumando sono purtroppo impietosi” spiega Katia Dell’Aira, responsabile del settore educativo del Parco Natura Viva. “Solo nel nostro Mediterraneo le specie che ingeriscono plastica si stimano in 134 e tra le più colpite ci sono le tartarughe marine: una su due ingerisce plastica, in particolar modo sacchetti di plastica che scambia per meduse, loro cibo abituale. Nessuno può tirarsi indietro dal prendere consapevolezza su questo tema che coinvolge dalla base, tutta la catena alimentare”.
In occasione della festa delle donne, anche nel regno animale si scopre che le femmine hanno un ruolo spesso molto importante: è la femmina a scegliere il maschio dominante in molte specie di mammiferi e diventa sua compagna nella guida del gruppo. Ma ci sono alcune varianti sul tema che rendono ogni specie diversa dall’altra: negli scimpanzé ad esempio, sono le femmine, una volta raggiunta la maturità sessuale, a migrare alla ricerca di un nuovo gruppo sociale. Questo comporta che la femmina debba essere molto competitiva per potersi assicurare spazio e accesso al cibo, senza dimenticare che il suo rango dipenderà principalmente dal suo successo riproduttivo: con una posizione sociale apicale, vincerà gli scontri diretti e avrà l’accesso preferenziale alle risorse.
Altra storia invece per i famosi lemuri catta, dove sono i maschi a migrare alla ricerca di un nuovo gruppo ed è la femmina ad accettarne l’ingresso. È proprio lei in questa specie a guidare il gruppo: domina sui maschi, gestisce il proprio gruppo familiare, compete per il proprio territorio, sceglie il luogo per mangiare e dormire.
Anche tra i leoni sono i giovani maschi a migrare alla ricerca di nuovi compagne per la vita, e nonostante qui sia “il re della foresta” a detenere la leadership, le leonesse si uniscono insieme e cooperano nella caccia e nell’allevamento dei piccoli. Un gruppo di leoni è infatti costituito da diverse femmine con legami di parentela tra di loro e tutte insieme portano avanti il futuro del proprio gruppo. Il maschio, una volta accettato dalle femmine, resta con lo stesso gruppo per tutta la vita. Insomma, ogni specie è femmina a modo proprio.