Successo al Ristori per la “compagnia dei nonnini” della Pederzoli: applausi a non finire per le ultranovantenni a teatro
Successo oltre ogni aspettativa per la “compagnia dei nonnini” al teatro Ristori sabato 12 maggio. Al debutto 14 anziani della Casa di riposo del Centro Servizi dell’ospedale Pederzoli in “Aladino e la Lampada Magica”. Dinnanzi a oltre cento spettatori – tra cui molti ragazzi del Liceo Artistico Nani /Boccioni di Verona, che hanno collaborato al progetto socio-sanitario con il disegno e la realizzazione dei costumi di scena degli arzilli nonnini – i protagonisti della favola, messa in scena alle 11 di mattina nel prestigioso teatro veronese, sono stati “giovanotti” con età dagli 80 agli oltre 90 anni.
Un solo uomo, Antonio Angeri, 78 anni, ha partecipato al lavoro di gruppo del laboratorio di teatro-terapia: così preso dall’unicità del ruolo (nella parte del padre di Aladino), che alla fine della storia, quando doveva morire, invece di fingere la morte, l’ha annunciata: “Ecco sono morto”, ha detto, sollevando le risate del pubblico. Tutti gli altri personaggi, in maggioranza maschili, sono stati inscenati da anziane donne, che come si sa hanno un’aspettativa di vita più lunga.
La più in là con gli anni: Fernanda Trainotti, 96 anni, (dicasi 96!), nel ruolo della spia. Nelle vesti del protagonista Aladino, invece, si è cimentata Bruna Cervato, 93 anni: arzilla più che mai è entrata in scena con disinvoltura camminando sulle sue gambe e non ha sbagliato una battuta. Nella parte del sultano Antonietta Ometto, mentre
Salafia Concetta, 80 anni, ha recitato in due ruoli maschili (Jafar e zio Jafar), con relativo cambio di costume: operazione che ha mandato fuori tempo la musica dello spettacolo per l’inevitabile lentezza nel cambio abiti. Tant’è, nessuno si è lamentato, anzi. Ad assistere gli anziani nel trucco e nella vestizione dietro le quinte, infatti, c’erano i giovani del liceo che avevano confezionato i costumi e che volevano fossero impeccabili.
Gli anziani hanno dovuto affrontare un bel tour de force: alzata all’alba e già tutti pronti alle 7,30 per la partenza dalla Pederzoli. Arrivo al Ristori verso le 8,30 e inizio prova costumi e trucco. Qualche ripassata al copione e poi via con l’apertura del sipario alle 11. Nessun tremore o incertezza, bensì un fascio di luce che li ha inondati d’emozione, fortissima, per tutti i protagonisti dello spettacolo. Alcuni sono entrati in scena aggrappati al girello-deambulatore, altri in carrozzella, alcuni a braccetto degli educatori, ma nessuno si è perso d’animo: hanno tirato dritto fino alla fine della rappresentazione, raccogliendo applausi a fiumi e mazzi di fiori. E la festa non è finita lì. Al termine dello spettacolo sono andati a piedi in una pizzeria vicina al Ristori per gustarsi una pizza tutti assieme. Un’esperienza, la prima per loro, che ha davvero emozionato e mandato in “fibrillazione” per giorni l’intera casa di riposo Pederzoli, dove il 30 giugno verrà ripetuto lo spettacolo, per la gioia di anche tutti gli altri ospiti della struttura. A.S.