Peschiera: Stato e Comune vendono “Borgo Secolo” a speculatori edilizi bolzanini sotto processo per corruzione e turbativa d’asta
di Annamaria Schiano
Lo Stato vende terreni edificabili a speculatori edilizi alto atesini condannati per istigazione alla corruzione di pubblico ufficiale e ancora sotto processo per turbativa d’asta nel bando per la costruzione di un centinaio di appartamenti della Provincia autonoma di Bolzano. Ed ora gli immobiliaristi privati sono pronti ad “imbarcarsi” nell’ennesima speculazione edilizia che cementifica il lago di Garda . E’ l’operazione “Borgo Secolo”, siglata mercoledì mattina a Peschiera del Garda, dove il Demanio ha venduto per 3 milioni e 300 mila euro l’area degli ex magazzini militari alla “Dalmo srl”, società che raggruppa con quota paritaria del 50% due società di costruttori bolzanini, la “Moser Bau srl” e la “Dalle Nogare Costruzioni – Bauunternehmen srl G.M.B.H.”
Nella Dalle Nogare Costruzioni risultano proprietari il figlio Antonio e il padre Angelo che nel 2016 ha patteggiato una condanna per istigazione alla corruzione, (un anno e dieci mesi), mentre il figlio Antonio è ancora sotto processo per lo stesso procedimento, con l’accusa di turbativa d’asta nel bando Ipes (Istituto per l’edilizia sociale della Provincia autonoma di Bolzano) destinata alla costruzione di un centinaio di alloggi sul terreno Mair-Defranceschi a Bolzano. Con Antonio Dalle Nogare è ancora a processo anche l’ex dirigente della Provincia bolzanina, Katia Tenti, accusata di rivelazione di segreto d’ufficio per aver spinto la modifica del bando a favore dei Dalle Nogare. Vedi link articoli Corriere Alto Adige: https://www.pressreader.com/italy/corriere-dellalto-adige/20171220/281904478537233; https://www.pressreader.com/italy/corriere-dellalto-adige/20160513/281505045437960
Il passaggio di proprietà di “Borgo Secolo” è stato sottoscritto con rogito notarile mercoledì a Peschiera del Garda, alla presenza del direttore dell’Agenzia del Demanio regione Veneto, Dario Di Girolamo e del responsabile Demanio di Vicenza-Verona, Danilo Faelli. Lo Stato, grazie al federalismo demaniale, ha così venduto 23 mila metri quadrati di terreni ricoperti da numerosi capannoni militari da abbattere, la cui volumetria è stata destinata con una variante urbanistica del Comune alla ricostruzione di case (si può stimare una sessantina di abitazioni, ndr), da rivendere poi a libero mercato. L’area è in stato di abbandono in via Secolo e i costruttori vi potranno recuperare 16 mila metri cubi di edificato. Il Comune di Peschiera ottiene il 15% del valore della vendita, vale a dire circa mezzo milione di euro. “Questo grazie allo ‘Sblocca Italia’, la legge del 2015 che all’articolo 26 – ha precisato il direttore del Demanio regionale Di Girolamo – sulla base di un accordo di accelerazione, consente di premiare il Comune con una quota sulla vendita. In questo caso con il massimo del punteggio per averci consentito di concludere l’operazione in meno di un anno”.

Peschiera – Da sx Danilo Faelli, responsabile di zona Agenzia del Demanio, la sindaca Orietta Gaiulli e il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Dario Di Girolamo
“E’ stato siglato un protocollo d’intesa – ha precisato la sindaca Orietta Gaiulli – Il Comune dopo aver espletato un primo bando nel 2012/2013 per l’assegnazione dell’area ad una cooperativa, con l’impegno di realizzarvi delle case in edilizia convenzionata popolare, ha dovuto rimettere tutto perché la cooperativa si è ritirata per mancanza di copertura finanziaria”. Per questo nel 2017, il Comune ha concordato che fosse il Demanio ad espletare un nuovo bando. “Siamo ripartiti da capo con un nuovo accordo – precisa Gaiulli – in cui ci siamo impegnati a trasformare l’area ad edilizia libera, riducendo l’indice di edificabilità che prima prevedeva 24 mila metri cubi”.
Il bando si è concluso il 27 ottobre scorso. Una settimana prima, il 18 ottobre 2017, si è costituita la Dalmo srl (che attualmente risulta ancora inattiva), unica società ammessa alla gara pubblica, perché hanno spiegato Di Girolamo e Faelli: “L’altra ditta che si è presentata non è stata valutata conforme al bando, mentre la Dalmo ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per aggiudicarsi la gara di acquisto dei beni dello Stato”. “Oggi si chiude un’operazione importante: si pone un punto e si riparte per la riqualificazione di un’intera zona rimasta al degrado per anni. E la società costruttrice è molto seria”, ha concluso Gaiulli, non dopo aver alzato i toni in conferenza stampa, (accusando di cattivo giornalismo chi poneva domande sulla ditta che aveva vinto il bando). Domande, invece, più che legittime e professionali, rivolte nello specifico ai dirigenti del Demanio: sono state fatte tutte le verifiche sulla Dalmo srl? Risposta dei direttori: “Fatte tutte le verifiche come impone anche la legge. E’ tutto a posto”.
Alleghiamo tutte le visure delle società interessate : moserbau dallenogare dalmosrl
bando-borgo-secolo L’interrogativo che ne consegue, quindi, è: ma un Comune e un’Agenzia del Demanio, ente dello Stato, non si sono preoccupati di provare almeno a digitare su google il nome Dalle Nogare, con cui avevano un’ora prima sottoscritto di persona un rogito notarile? In un minuto sarebbe comparsa tutta la storia giudiziaria. E ancora: nel bando sono specificati i requisiti (vedi foto) per parteciparvi, che impongono la produzione dell’autocertificazione di “non aver riportato condanne penali e di non essere sottoposti a procedimenti penali”; autocertificazione che deve essere prodotta dal rappresentante legale e da tutti gli amministratori della società. Ricordiamo che il presidente della Dalmo srl è Antonio Dalle Nogare, vicepresidente Albert Moser. Sono state prodotte le certificazioni? chiediamo in conclusione.