Nubifragio si abbatte sulla Sagra dei Osei di Cisano: acqua alta mezzo metro allaga il paese. Ft e Vd
Nubifragio si abbatte sulla millenaria Sagra dei Osei di Cisano e allaga il paese acqua mista a fango in strada alta mezzo metro. Giovedì, intorno alle 18, per una buona mezz’ora, dal cielo è piovuta una “bomba d’acqua” accompagnata da vento e grandine che ha colpito in particolare la fascia di territorio da Bardolino a Lazise.
Ha centrato in pieno banchi e gazebi che erano stati allestiti nel pomeriggio nelle piazzette e sul lungolago di Cisano, per essere pronti il mattino seguente, (ieri per chi legge, ndr), quando si è aperta all’alba la tradizionale sagra con la gara dei canti degli uccelli.
Da una gabbia rovesciata di uno degli stand per animali sono scappati una decina di pappagalli esotici di grandi dimensioni. Notevoli i danni anche agli altri espositori, disposti in tre aree tematiche: quella dell’artigianato; dei prodotti tipici regionali e quella dei locali e inerenti alla caccia. Le “piazze” più colpite sono state quelle dedicate all’artigianato e ai prodotti regionali, quest’ultima organizzata da Confesercenti. I gazebo di “Mani, cuore, passione”, dove erano esposti 11 banchi con merce confezionata a mano, il cui ricavato dalla vendita in parte viene donato in beneficienza, sono stati invasi dall’acqua e dal fango.
“C’era un fiume in piena che ci correva sotto i piedi, con l’acqua che raggiungeva le ginocchia – racconta la presidente dell’associazione Debora Quintarelli – Dalla via che dalla fermata degli autobus sulla gardesana scende a lago, (senza nome, ma che a Cisano tutti chiamano “della slandrona”, perché fino agli anni ’60 vi scorrevano le fogne), scendeva un fiume.
A Cisano ne abbiamo passate di tutti i colori con i temporali alla sagra, ma una cosa così non l’avevamo mai vista. Io ho buttato via un sacco di merce, vendo oggetti costruiti col tessuto. Nei scatoloni sotto il banco avevo tessuti francesi appena acquistati: buttati tutti, perché il fango li ha macchiati. Ho passato la notte a lavarli, ma non è stato possibile salvarli, ho persino pianto”. (vedi video sopra con l’acqua che corre sotto i piedi di Quintarelli).
Nell’area dei prodotti regionali (presenti le Regioni Toscana, Sardegna, Liguria, Lombardia e Calabria), tre-quattro gazebo sono andati completamente distrutti: i titolari hanno chiuso i banchi ieri mattina e se ne sono andati.
Una coppia proveniente dalla Calabria racconta: “Era la prima volta che venivamo qua. Abbiamo fatto 1300 chilometri per venire ad esporre i prodotti alimentari di nostra produzione, ma ci abbiamo rimesso, quindi facciamo le valigie e torniamo a casa”.
Le spiagge sono state “arate” da solchi profondi anche un metro dalla forza dell’acqua che correva verso il lago. I tombini sono saltati e qualche automobilista si è impiantato con le ruote nei buchi dei chiusini saltati. Ed anche i bar affacciati sul porto hanno lottato contro l’onda d’acqua che ha invaso i locali. Insomma una sagra flagellata dal maltempo e l’incognita è data dalle previsioni anche per domani e lunedì, quando alla sera si chiude la festa con i fuochi d’artificio. A.S.