La Gelmini e i sindaci del Garda scrivono al Governo perché finanzi urgentemente il nuovo collettore del lago
Il Presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini e i Sindaci dell’Assemblea dei Partner dell’Associazione Temporanea di Scopo “Garda Ambiente” riunitisi, venerdì 24 giugno nella sede di Villa Mirabella in Gardone Riviera, hanno condiviso la relazione del Presidente Giovanni Peretti. Esaminato il progetto unitario preliminare relativo agli interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui del bacino del Garda, predisposto da Gardauno S.p.A. e Azienda Gardesana Servizi S.p.A., hanno condiviso l’estrema urgenza di procedere alla realizzazione delle opere necessarie previste dal progetto unitario.
Hanno ritenuto, infatti, il piano di salvaguardia del territorio e delle acque del Garda e della tutela ecologica per il trattamento dei rifiuti liquidi e il trasferimento e la depurazione delle acque assolutamente prioritario rispetto ad ogni altra opera infrastrutturale riguardante l’intera regione benacense. Ribadiscono, infatti, che tali opere, avendo a tutela la preziosa risorsa idrica gardesana che costituisce il 40% dell’acqua dolce disponibile d’Italia, rivestono interesse nazionale ed europeo.
Chiedono con forza, quindi, al Presidente del Consiglio, al Governo, alle Regioni Lombardia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento di porre in essere e sostenere ogni idonea iniziativa amministrativa atta a reperire le necessarie risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione del progetto. Sollecitano anche i Parlamentari delle Regioni interessate ad intraprendere le opportune iniziative e azioni politiche nei confronti delle sopraelencate Istituzioni.
Se davvero si tenesse tanto alla “salvaguardia del territorio e delle acque del Garda”, come recita il pomposo titolone del progetto, si imporrebbe una moratoria alla devastante cementificazione dei comuni lacustri. E invece niente: avanti così, anzi più cantieri di prima. E avanti con il collettore da 220 milioni di euro. Su questo, sono tutti d’accordo