Vertice inconcludente a Peschiera per i livelli del lago. Gli assessori regionali: “E’ tutto ok, abbiamo deliberato per le concessioni demaniali”
Vertice del Comune di Peschiera ieri pomeriggio con gli assessori regionali del Veneto, per parlare dell’emergenza climatica che sconvolge la salute e i livelli delle acque del lago di Garda. Un vertice inconcludente per le risposte sbalorditive date dagli assessori regionali, incalzati dai tecnici e dagli amministratori locali sulla necessità di interventi “non più procrastinabili”. All’incontro, organizzato dal Comune, infatti, vi hanno partecipato ben tre assessori regionali: Luca Coletto, (Sanità), Elisa De Berti (Lavori pubblici e infrastrutture) e Gianpaolo Bottacin, (Ambiente).
Attorno al tavolo: il sindaco Orietta Gaiulli e l’assessore al turismo Filippo Gavazzoni con il consulente Gabriele Negrini, il neo presidente di Ats e sindaco di Castlenuovo Giovanni Peretti, il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa, il presidente del Consorzio Turistico Garda Unico Paolo Artelio, l’ingegnere Luigi Mille, dirigente di Aipo, (l’Agenzia interregionale per il Fiume Po che gestisce i livelli del lago di Garda), l’ingegnere Varotto di Ags, i sindaci di Valeggio e Torri, l’assessore di Lazise.
Ha aperto Gaiulli, ricordando agli assessori regionali i disagi patiti dal paese pochi giorni fa, sommerso da 2 mila quintali di alghe, un fenomeno che si era già presentato l’autunno scorso, costato 78 mila euro all’amministrazione e che nei secoli non si era mai visto di tale portata. “Il Lago necessita di una risposta immediata, perché sta soffrendo e i continui alti e bassi dei livelli creano danni ambientali ed economici incalcolabili – ha esordito Gavazzoni – Sul lago transitano milioni di persone, che lo guardano e scattano foto: oggi dobbiamo piantare un paletto, altrimenti ci facciamo male da soli”.
Ma per la giunta regionale il lago sta bene, non ha particolari problemi, o quantomeno non attribuibili ad interventi di loro competenza. “Le alghe non sono un problema della Regione – ha replicato De Berti – Io sto seguendo la vicenda della Tav, (progetto a cui è favorevole, ndr). Per l’invasione delle alghe a Peschiera, l’anno scorso, la Regione ha contribuito con 48 mila euro alla loro rimozione, ma questa volta dovranno essere i Comuni rivieraschi a farsi carico di aiutare Peschiera, che non può pagare per tutti”. L’assessore all’Ambiente Bottacin, invece, ha detto di aver guardato i dati della qualità delle acque del lago “e sono risultati a posto”. Bottacin ha anche ricordato di essere ancora per 9 giorni presidente dell’Aipo, giusto l’Agenzia che governa i livelli del lago.
E colpo di scena, è emerso, che in luglio ed agosto 2015, quando il lago era a secco, alla richiesta di aumentare l’erogazione di acqua dal Garda per incrementare il livello del Po, (“idea folle”, come è stata definita anche ieri dagli stessi tecnici Aipo), a cui si erano fortemente opposti Comunità del Garda e Consorzio turistico), il “pescaggio” era avvenuto, quando tutti credevano che tale “idea folle” non fosse stata eseguita. “Ordini dall’alto erano giunti all’Aipo per aumentare l’erogazione, che ha di fatto abbassare di 5-6 cm il livello del lago in quel periodo, già in forte sofferenza”, hanno spiegato i tecnici. Tradotto, l’ordine era arrivato dall’assessore regionale all’Ambiente Bottacin, nonché presidente dell’Agenzia.
E l’unica risposta che Bottacin ha saputo dare ieri per la salvaguardia del Garda e la tutela dei livelli è stata: “La Regione si è impegnata per il lago.
Abbiamo deliberato che siano i Comuni a riscuotere le concessioni demaniali – (di cui la Regione incassa il 50% e che dovrebbe essere utilizzato per interventi a favore del bacino lacuale, ndr)- 15 giorni fa, a Brescia, abbiamo istituito un tavolo interregionale che definisca gli obiettivi di sviluppo del Garda”. Punto. Inutile ricordare che questo è l’ennesimo tavolo interregionale che viene istituito, senza che si sia mai arrivati a degli interventi strutturali. E il lago non ha più “tempo da perdere”. Ma anche l’assessore Coletto, ha fatto la sua bella uscita politica, esordendo: “Io mi occupo di Sanità e salute, sono i miei colleghi qua presenti ad avere le deleghe di merito”, come se la qualità dell’acqua non fosse un problema sanitario. A partire dalla diossina presente nel lago, che dopo l’impegno dell’allora sottosegretario alla Sanità Francesca Martini per le analisi delle acque, è finito nel dimenticatoio di Governo e Regioni.
Coletto in merito ha risposto: “Io posso solo rilevare che c’è la diossina ed emettere il divieto di pesca delle anguille”. Mentre per il “governo” del lago di Garda ha ricordato la battaglia fatta quando era assessore provinciale alla pesca: “Insieme all’allora sindaco di Peschiera e senatore della Lega, Umberto Chincarini, abbiamo mancato per un pelo la costituzione di un’unica Autorità del Garda, naufragata per l’opposizione dell’allora ministro Matteoli. Senza un’unica regia poco si può fare perché tutto si impantana nei mille uffici dei tre Enti che lo governano”. Ma Coletto, assessore regionale al secondo mandato, in questi anni, perché non ha lavorato per la realizzazione di tale progetto? Annamaria Schiano
Direi che: ogni assessore ha espresso fortemente la propria dedizione “alla cosa pubblica”
L’aipo ha un tale peso specifico nelle sue delibere da suggerirne un ulteriore finanziamento.
Da finanziare immediatamente anche la nascita dell’Autorità del Garda.
In modo da garantire velocemente un elevato prosciugamento del lago ial fine di poter realizzare sulle “terre emerse” una nuova fascia a lago di strutture turistico ricettive che, per accontentare l’esigenza dei clienti di acque puliti, riceveranno finanziamenti per la realizzazione di laghetti artificiali al cloro.
Si conosce il nome del Genio che ha dato l’ordine a aipo di immettere acqua nel Po.?
c’è scritto nell’articolo: l’assessore regionale all’ambiente Bottacin, nonché presidente (ancora per 7 giorni) di Aipo …
Forse ho letto male: significa che il presidente di un’Agenzia che si oppone ai prelevamenti (in quanto i suoi tecnici li ritengono “folli”), in veste di assessore all’ambiente ordina a questa Agenzia (e quindi a se’ stesso) di autorizzare questi prelevamenti “folli”?
ha letto bene …
Incontro inconcludente, assessori che si autodefiniscono incompetenti, bastoni reciproci tra le ruote, ostruzionismi ministeriali. Uno dice che le acque sono buone, l’altro ricorda che c’è la diossina, l’altro ancora autorizza pescaggi da un lago già in agonia.
Siamo proprio in buone mani: sono questi i promotori del progetto del nuovo collettore da 220 milioni?