Il sindaco di Castelnuovo Peretti alla guida di Ats, ma il collettore è fermo al bivio di chi gestirà le centinaia di milioni di fondi pubblici
Se non ci saranno colpi di scena dell’ultima ora, sarà il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti il nuovo presidente dell’Associazione temporanea di scopo (Ats), emanazione della Comunità del Garda e finalizzata al reperimento di almeno 220 milioni di euro per la costruzione del nuovo collettore fognario del lago di Garda. E’ la decisione presa ieri pomeriggio in municipio a Garda dai sindaci dei Comuni della sponda veronese e che verrà ratificata sabato mattina dall’assemblea generale della Comunità.
Ats sarà diretta da un comitato di gestione composto da cinque sindaci: il presidente e quattro consiglieri, spartiti in due per la sponda lombarda (i sindaci di Salò Gianpiero Cipani e di Padenghe Patrizia Avanzini) e due della costa veneta: Tommaso Bertoncelli, (Brenzone) e Orietta Gaiulli, (Peschiera). La riva veronese, con la presidenza, avrà quindi la maggioranza in seno al direttivo.
E’ l’accordo raggiunto e che passerà ora al voto della Comunità del Garda, che proprio a fine ottobre scorso ha azzerato le presidenze dei due organismi, per procedere all’elezione della deputata di Forza Italia Mariastella Gelmini e contestualmente alle dimissioni da presidente di Ats dell’ex senatore Aventino Frau.
“Abbiamo discusso a lungo – sottolinea la vicepresidente della Comunità, la vicesindaco di Torri Donatella Bertelli ieri al termine dell’incontro – ma alla fine siamo usciti concordi e uniti nelle indicazioni dei tre nomi veronesi. Ora auspico solo che Ats venga presa in seria considerazione, per il bene del lago di Garda che da 40 anni attende interventi urgenti per arginare rischi di forte inquinamento”. Tra le candidature circolate fino a ieri c’erano anche quelle di Davide Bendinelli e Stefano Passarini, che hanno fatto un passo indietro per mancata convergenza sui loro nomi. Le appartenenze politiche dei sindaci, infatti, hanno avuto un ruolo chiave, anche a seguito dell’ingresso a gamba tesa nella partita del deputato Dem Vincenzo D’Arienzo,
che avrebbe voluto la guida di Ats assegnata al Pd e che ora aggiunge: “Ats è una lobby istituzionale positiva e potrà perorare la causa del collettore a tutti i livelli, ma non ha un ruolo giuridico, quindi la gestione di tutto quel denaro ritengo debba essere assegnata ad un commissario ad hoc indicato da Governo e Regioni, oppure all’Aato, l’organismo che ha in capo la competenza per le fognature”.
Al momento, pare, non ci siano scie di polemiche tra i candidati sconfitti. “E’ stata trovata la condivisione sui tre nomi molto serenamente – aggiunge Passarini – con nominativi distribuiti nelle tre zone del Lago: a nord, Brenzone e a sud Peschiera che è il Comune con il più alto disagio sul territorio per la presenza del depuratore”.
Ed ecco, così, che il sindaco di Castelnuovo ha portato a casa la presidenza, in ragione anche di tre elementi, come spiega egli stesso: “Il mio è il Comune più popoloso della sponda veneta, è rivierasco, ed io rappresento la componente politica centrista (vicino all’Udc, ndr), quindi cerniera nel quadro politico delle nomine che in ogni caso rappresentano l’alto e il basso lago”. Peretti guida un’amministrazione al cui all’interno ci sono anche quattro componenti del Pd, incluso il vicesindaco Tomezzoli, lui è del centro, Bertoncelli è esponente del Pd, Gaiulli di Forza Italia (come la Gelmini), insomma tutti pesi e contropesi che hanno fatto pendere la bilancia a suo favore. Certo ora rimangono aperto le domande di fondo su a chi andrà la gestione dell’eventuale tale flusso di denaro di finanziamento per il collettore che in buona parte dovrebbe giungere dal Governo Renzi, il quale ha giusto appunto accolto di recente l’ordine del giorno di D’Arienzo, inserendo nella legge di stabilità l’impegno a concertare l’opera più importante per il futuro di “benessere” del lago di Garda. E viste le puntualizzazioni del deputato Dem veronese, (non casuali), la strada appare ferma a un bivio: il Pd potrà riempire la cassa della Comunità del Garda per poi lasciare la “riscossione” politica dell’eventuale successo al centro destra?
Annamaria Schiano