Cavaion: dal 22 al 24 gennaio ritiro della Nazionale amputati di calcio. La storia di Alessandro Pighi
La Nazionale Amputati di Calcio sarà in ritiro a Cavaion Veronese dal 22 al 24 gennaio grazie all’impegno del calciatore Alessandro Pighi, 27 anni. La sua è la storia di un ragazzo che è diventato un esempio per volontà e determinazione. Alessandro, infatti, lavorava come giardiniere quando un giorno, durante una potatura, ha toccato inavvertitamente dei cavi elettrici ricevendo una scarica da 18.000 volt che gli ha attraversato il braccio destro e tutto il corpo. Dopo due mesi in ospedale è tornato a casa, ma il braccio è perso per sempre. La famiglia, la fidanzata, gli amici, lo aiutano e lo supportano a non mollare, per lui la “rinascita” viene dalla sua grande passione: il calcio.
Durante la riabilitazione, Alessandro conosce la realtà della Nazionale Amputati di Calcio, dove uno come lui può tornare utile come portiere: gli amputati agli arti inferiori giocano fuori, quelli agli arti superiori stanno in porta.
E’ la chiave per tornare ad annusare il campo, indossare gli scarpini che iniziavano a coprirsi di polvere, rimettersi in gioco, con l’onere e l’onore della maglia Azzura sulle spalle. Grazie all’amico Gils impara a tuffarsi all’incrocio e ad uscire in anticipo col pugno. Gira l’Italia, vede l’Europa e Alessandro non si ferma: il sogno è tornare a competere nel suo Cavaion. “I regolamenti Figc non lo permettevano perché nessuno mi dava l’idoneità – racconta Alessandro -. Allora ho deciso di andare fino a Roma al Coni, e a forza di bussare non solo mi hanno aperto, ma mi hanno dato pure l’idoneità per giocare, tanto che il problema stava diventando una familiarità con dei problemi cardiaci e non la questione del braccio, ma alla fine è andato tutto bene”. E una domenica di dicembre, dopo essere stato premiato come ‘Sportivo dell’Anno’ dal proprio Comune, viene convocato contro il San Peretto, Seconda Categoria. Quando si siede in panca ancora non sa che il suo mister è pronto a regalargli i 10 minuti più belli della sua nuova vita sportiva. Quelli finali della partita giocati assieme ai propri compagni. Ai tre fischi dell’arbitro, gli applausi di tutta una comunità sono solo per lui.
“Ho provato sensazioni splendide – ricorda Alessandro – ma l’obiettivo è tornare a giocare titolare nella mia squadra perché quella maglia è per me una seconda pelle. E chissà che un giorno non riesca pure a riprendermi la fascia di capitano!”. Ecco, se volete scoprire la storia di Alessandro Pighi e altri eccezionali esempi di rinascita sportiva, a Cavaion sabato 23, ore 15.30, va in scena la partita al nuovo campo sintetico comunale della Nazionale Amputati contro un Team Gialloblu.
(Enrico Gastaldelli, Comune di Cavaion)