“Quei terreni privati sulla spiaggia di Cisano”: replica del direttore ai commenti calunniosi di Borsotti
Lettera del curatore Annamaria Schiano
Non è costume di questo giornale replicare agli interventi dei lettori. Questa volta facciamo un’eccezione, considerati i toni offensivi e calunniosi nei confronti della sottoscritta giornalista contenuti nei due commenti giunti a questo quotidiano on line (regolarmente registrato al Tribunale di Verona) dal direttore del campeggio Cisano e membro della famiglia Delaini, Umberto Borsotti, all’articolo del 3 settembre “A Cisano regna il caos per gli spazi alla Sagra dei osei: il Comune fa causa alla Regione ma non reclama le aree demaniali del litorale”. Di seguito alcuni stralci del commento che potete leggere per esteso nella foto sotto:
“Io sono uno dei suoi 25 lettori … però quando in tre righe riassuntive scrive: “Peccato che quello spazio “a nostra disposizione” ora sia di proprietà privata, mentre il Lido, in parte, sarebbe quello si “a disposizione” del Comune.” e in queste tre righe ci sono 2 affermazioni false e fuorvianti … la prima affermazione è falsa perché di fatto la sagra, per intero, è al momento su un terreno comunale (e non di proprietà privata). La seconda affermazione è fuorviante perché di fatto la sagra non ha fatto richiesta per quel terreno – il Lido- (che ovviamente gli sarebbe stato concesso come l’anno scorso).”
Nelle foto sotto potete vedere le mappe catastali dei terreni in oggetto e attribuiti dalla sentenza 921 del 4 aprile 2014 del Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche, che mostrano i terreni riperimetrati dalla sentenza. E come potete vedere il falso, e dunque calunnioso, è quanto scritto dal signor Borsotti, in quanto la sagra è collocata “per intero” sui terreni assegnati al privato, come mostrano pure i cippi di delimitazione dei confini posizionati dopo la sentenza dalla stessa famiglia Delaini. Allego pdf con sentenza: a pag 6 si può trovar eil mappale 1180 accorpato al 1178 .Sentenza mappali terreni Cisano

mappa catastale in cui si vede il 1180 in giallo, con cui si assegna l’intera fascia a lago al privato. i mappali 1181 e 1182, segnati in rosso sono invece i terreni già in precedenza di proprietà Marzan-Delaini
Le sentenze, fino a prova contraria, vanno rispettate, giuste o sbagliate che siano, e fin tanto che non subentrerà una nuova sentenza del ricorso in Cassazione che il Demanio ha fatto, per legge vale questa, giunta dopo 16 anni dal primo ricorso.

mappa area Lido che mostra come la linea rossa prima della sentenza 2014 attestasse quasi per intero i terreni come demaniali
Punto due: l’area del Lido, come potete vedere sempre dalle mappe catastali, fino al 2014 era quasi per intero di proprietà demaniale: terreni, che però, sono stati recintati per mezzo secolo ed affittati dai Delaini, per i quali non è mai stata versata una lira di concessione demaniale, anzi, all’opposto, ne è stato ricavato un vantaggio economico privato. E che per essere utilizzati pubblicamente per la sagra, si è dovuto chiedere il permesso alla famiglia “proprietaria”, come viene ribadito ancora adesso nel commento di Borsotti: “che ovviamente gli sarebbe stato concesso come l’anno scorso”. Quest’anno, forse, e sottolineo forse, il Comitato Sagra dei Osei ha pensato che fosse giunto il momento di chiedere al Comune altre aree pubbliche, che però, come dice il sindaco “non ce ne sono molte a Cisano”, concedendo alla sagra terreni che da oltre un anno non sono più pubblici.
E apriamo pure il capitolo di questi terreni rimasti spiaggia pubblica per mezzo secolo e che ora “magicamente” sono diventati privati. Il mappale 1180, accorpato con altri al mappale 1178 (pari a 7.287 mq), mostra chiaramente che l’intero litorale fino al porto è stato attribuito al privato, area dove un tempo arrivava l’acqua del lago (vedi foto storiche di Cisano) e che per qualche motivo a noi sconosciuto, ora sono riconosciute come proprietà Delaini-Marzan.
- foto storica di Cisano dove si vede il muretto che separa la gardesana dal lago
- Cisano di un tempo
- il lavatoio a lago
Rimangono fuori dalla riperimetrazione solo le aree comunali dove si trova il Chiosco “Le Palafitte” e il terreno che sempre da decenni è recintato con tanto di cartello “parcheggio privato” dell’Hotel Vela d’Oro, anche in questo caso senza aver mai pagato una lira di concessione al Comune e che ora ne reclama l’usucapione.
Palazzo municipale che ha pure costruito con soldi pubblici sul mappale 1181 una pista ciclabile parallela al muretto che separa la strada gardesana: in questo caso mappale tracciato catastalmente come privato fin da prima della sentenza 2014, dunque anche al momento della realizzazione dell’opera.
Dunque se al signor Borsotti, che considera l’articolo “fuorviante e pappardella sui terreni”, non risulta chiaro quanto sia fondamentale per una comunità capire e sapere quali sono le aree pubbliche o private del paese, e dove magari posizionarci sopra la secolare sagra dei osei, che non è una celebrazione che si tiene per gentile concessione della famiglia Delaini, è un suo problema di miopia, non certo di libertà di informazione.
Il signor Borsotti -che ha interessi personali nella vicenda, mentre la sottoscritta giornalista di interessi personali non ne ha nemmeno uno, (caso mai ha solo da perderci come lei ben sa), viceversa ha a cuore gli interessi della comunità di Cisano, di cui è pure cittadina – nel commento in modo sprezzante scrive: “io sono uno dei suoi 25 lettori … Quindi, se permettete, continuo a considerare questa giornalista un’abile manipolatrice (e non descrittrice) di fatti e realtà, non di certo una paladina della verità”. Dimostri lei, con documenti alla mano, come ho fatto io, la falsità di quanto scritto, così magari ritorniamo davanti a un giudice a dirimere la questione, considerato che i signori Delaini hanno già querelato la sottoscritta a scopo intimidatorio, querela conclusasi nel giugno scorso con l’archiviazione da parte del Gip per inconsistenza dei fatti. E con la giornalista sono stati querelati immotivatamente anche un consigliere comunale di opposizione e alcuni giovani del paese che avevano avuto l’ardire di costituire per la prima volta nella storia di Cisano un comitato di protesta contro i progetti urbanistici della famiglia Delaini (denuncia archiviata per tutti).
Infine, per quanto concerne l’attacco sprezzante “sono uno dei suoi 25 lettori”, ricordo al signor Borsotti che nessuno gli impone di leggere RG, un sito che nel piccolo della realtà locale ha un suo degno seguito (vedi dati a lato) e che l’articolo che tanto le ha dato fastidio (come altri precedenti), dal 3 al 6 settembre, dunque in tre giorni, è stato letto da più di mille persone, che forse sono un “tantino” di più dei 25 lettori, ma forse si è sbagliato e intendeva dire 25 abbonati. A tal proposito, le vorrei, appunto, ricordare che il giornale richiederebbe un abbonamento e visto che è un assiduo e facoltoso lettore, potrebbe anche avere l’eleganza di abbonarsi, invece di leggere gratis e cercare di creare danni economici al direttore costretto a pagare compensi legali per querele intimidatorie, pari alle entrate di 6 mesi di abbonamenti al giornale, che in tre mesi ha avuto 90 mila visite.
Quindi, se vuole dare lezioni di giornalismo, apra un suo sito, dove potrà scrivere tutto quello che vuole, sempre nel rispetto della “verità”, concetto evidentemente molto elastico a seconda dei punti di vista. Io rimango una giornalista “con la schiena dritta” e “la testa alta”, i “cappelli in mano” fanno parte di un’altra epoca. Se ne faccia una ragione, vedrà che in seguito ci sarà modo di tornare sugli argomenti con altri articoli che approfondiranno a “interesse pubblico” anche tutto il capitolo della fascia litorale davanti al campeggio e dei relativi accordi pubblico-privato per il piano interventi di Cisano.
Denigratorio il commento del sig. Bussolotti direi. Affermare che il giornale ha 25 lettori è una considerazione che non poteva nemmeno provare anzi era evidentemente la sua speranza. Se come si vede dalle planimetrie che sembrano valide la questione si pone in quei termini, non capisco perchè il suddetto signore voglia questionare sulla faccenda; davvero strano che un tribunale però , che non debba ritenersi squinternato, abbia a sentenziare in questo modo. IL mio pensiero e che divulgare la proprio giustizia con il potere dei soldi e come farlo con le armi; cio non significa che chi subisce un sopruso per via del ricco e potente, debba farsi giustizia passandolo per le armi, ma certo il sistema non è da considerarsi democratico e i cittadini devono rendersi conto che con la paura sono loro le prime vittime.
Questo articolo potrebbe far cogliere l’occasione agli attori della vicenda di un gesto illuminato.
L’avidità polemica fa parte di un epoca diversa.
É giunto il momento per i prepotenti di fare un passo indietro e per le “vittime” di alzare la testa.
Il silenzio di fronte ai soprusi rende, di fatto, complici.
Tra l’altro questa modalità sta giá facendo scuola, infatti quest’anno é spuntata una nuova spiaggia in “proprietà privata” di fronte al ristorante “al porto”.
Tutti i litorali sono di proprietà comune.
Pretendere di ottenere, con ricorsi in tribunale ( ed abili avvocati), realtà diverse può portare a
risultati positivi ma la verità ultima é solo una.
Utilizzare i tribunali come minaccia é una pratica anche questa d’altri tempi e sopratutto invisa ai giudici stessi.
bene, ho capito, e lei si è sfogata. Inutile stare a controbattere le solite cose per l’ennesima volta, tanto vedo che comunque torna a scrivere informazioni imprecise visto che le sentenze che cita non sono esecutive e che sulla bella mappa gialla che ha pubblicato non c’è il terreno su cui ora è la sagra che, ripeto, è comunale. sulla striscia gialla ci sono solo le bancarelle..
Inoltre quando dicevo che la sagra non ha chiesto quel terreno non mi riferivo a quello privato ma a quello demaniale con l’unico scopo di sottolineare che la sagra non ha avuto interesse a chiedere al comune spazi già usati e richiesti in passato.
Lei fa benissimo a fare informazione riguardo questi argomenti, il mio risentimento è stato riguardo al fatto che ha usato la sagra come scusa per fare un articolo….come dire..stranamente provocatorio.
E’ quest’ultimo ne è l’ennesima riprova.
Vedrò di confrontarmi personalmente con lei prossimamente per evitare queste pagliacciate.
P.S.
il riferimento ai 25 lettori voleva essere un complimento. è un chiaro riferimento a una grande opera letteraria, ma forse nessuno ha colto.
apprezzo i toni pacati a cui siamo giunti. La sagra non era una scusa, bensì lo spunto per tornare a ragionare su un argomento lasciato “sospeso” e di largo interesse pubblico (e le assicuro non solo locale), ma vedo che su questo punto siamo di pareri discordanti. La striscia gialla comprende il posizionamento del tendone e delle bancherelle, altre sono nel terreno comunale oltre il chiosco Le Palafitte. La sagra è su terreno a voi assegnato a no? Inoltre le sentenze sono esecutive, altrimenti perché avete piantato i cippi dei confini riperimetrati?
“tempo cul e siori i fa quel che i vol lori”…bello e simpatico modo di dire (in passato e ahimè nel presente uso e costume nei nostri territori)…adesso però basta!
Proprio vero. Adesso pero’ basta. E curioso e’ anche vedere la “marcia indietro” del personaggio, forse resosi conto di aver esagerato, che tra l’altro si atteggia colto solo sciorinando una citazione manzoniana da scuola dell obbligo. Sempre piu in basso!
le propprio vera…… l’ingiustisia le uguale solo a tutti i pitocchi