Sbagliano mappale e costruiscono il ripetitore per cellulari sulla vetta del Baldo nel terreno a lato: ora rischia di essere “abbattuto”
Sbagliano mappale del terreno e costruiscono l’enorme ripetitore per cellulari una ventina di metri più in là su un’area di proprietà dello Stato, invece che su quella del Comune con cui è stato siglato il contratto di affitto. Non sono, infatti, ancora completati i lavori iniziati un paio di mesi fa dalla ditta H3G per l’installazione dell’enorme antenna, (destinata ad accogliere anche i ricevitori di altre compagnie telefoniche), che già potrebbe essere “abbattuta”.
Si tratta del ricevitore in località Tratto Spino, atteso da anni dai frequentatori della montagna, scoperta sino a oggi dal segnale per cellulari. Una questione di sicurezza, quindi, a lungo invocata dai sindaci del territorio a tutela di turisti ed escursionisti che spesso si perdono lungo i sentieri montani.
“Una necessità emersa anche in seguito – spiega il sindaco di Malcesine Michele Benamati – alla tragica frana di qualche anno fa che costò la vita a due giovani ragazzi del paese”. E così le delibere emesse dalla giunta municipale, con le quali si autorizza la convenzione con la H3G all’installazione del ricevitore, ora rischiano di essere illegittime, come anche il permesso a costruire rilasciato dall’ufficio tecnico. La polizia giudiziaria della Guardia Forestale ha aperto un fascicolo sull’accaduto, come spiega il comandante Isidoro Furlan: “Sono in corso attività di indagine con i rilievi del caso”. Accade che l’antenna, come conferma lo stesso primo cittadino, è stata costruita per errore su un terreno demaniale di proprietà dell’Azienda Forestale, quindi dello Stato, invece che sul terreno di proprietà comunale situato una ventina di metri più in là. E così le delibere emesse dalla giunta municipale, con le quali si autorizzava la convenzione con la ditta H3G, della compagnia telefonica Tre, all’installazione del ricevitore, che consentirà anche l’aggancio di ripetitori di altre compagnie di telecomunicazioni, ora rischiano di essere illegittime, come anche il permesso a costruire rilasciato dall’ufficio tecnico. E ieri mattina anche il circolo Legambiente di Malcesine ha inviato un esposto alla Polizia locale, indicando nella segnalazione come l’antenna sia collocata in zona Sic (Sito di interesse comunitario) e in Zps (zona a protezione speciale) vincolate all’edificazione.
Una nuova grana per il sindaco dell’Alto lago, che ancora una volta si trova a fare i conti con problemi causati dal suo ufficio tecnico. “Un errore commesso in perfetta buona fede, eravamo convinti fosse stata costruita su un terreno comunale. Gli amministratori, però, non è che vadano sulle vette del Baldo a verificare i lavori in corso, caso mai doveva essere l’ufficio tecnico a fare queste verifiche, forse ora gli errori dell’ufficio cominciano ad essere un po’ troppi”. Quindi annuncia che nel giro di 10-15 giorni dovrebbe arrivare una risposta dagli uffici della Forestale su come si può risolvere la cosa. In due-tre modi, spiega Benamati: “O trasferendo la concessione rilasciata alla compagnia telefonica dal Comune all’Azienda dello Stato, una concessione che prevede l’incasso di 7.500 euro annuali per 30 anni, oppure facendo spostare il ripetitore pochi metri più avanti sui terreni comunali. Potrebbe anche intervenire una sanatoria della Regione, considerata l’opera di grande utilità pubblica poiché l’area è una zona di riserva speciale, su cui alcune cose sono concesse”.
Nel caso fosse necessario trasferire l’antenna, quindi, bisognerà smontare l’impianto, creare una nuova piattaforma in cemento sul terreno giusto e rimontare il traliccio. I lavori per l’installazione dell’antenna sono iniziati un paio di mesi fa e stavano per concludersi proprio in questi giorni. E’ stato allora, però, che la Forestale ha constatato che era stata posta dall’azienda costruttrice sul terreno demaniale. Annamaria Schiano