Polizia provinciale denuncia 4 bracconieri per reati gravi contro la caccia a specie protette
Denunciati dalla Polizia provinciale 4 bracconieri. A Valeggio, Cavaion, Peschiera e Selva di Progno i reati più gravi contro fauna protetta. Nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 ottobre, alcuni agenti del Corpo di Polizia Provinciale hanno scoperto in più zone del territorio veronese, bracconieri ai quali sono stati contestati diversi reati, anche gravi, ai danni dell’avifauna.
I reati più gravi sono avvenuti a Valeggio, sul Baldo e in Lessinia, dove sono stati catturati e uccisi uccelli di specie particolarmente protette, reato che incorre in pene maggiori (in base alla legge si prevede l’arresto fino a 8 mesi e l’ammenda fino a 2.066 euro, oltre alla sospensione della licenza di porto del fucile da caccia fino a tre anni).
In località La Pace a Valeggio sono stati sequestrati 31 esemplari di specie protette, tra cui 20 pispole (piccoli uccelli passeiformi). Sul Baldo, a Cavaion, 4 pettirossi; mentre in Lessinia a Camposilvano in Comune di Selva di Progno sono stati catturati 6 frosoni e 1 fringuello. Ai tre bracconieri, che sono stati denunciati alle Autorità Giudiziarie, sono stati sequestrati 3 fucili, 2 reti di cattura e 4 richiami acustici.
La Polizia Provinciale ha inoltre sorpreso un bracconiere a Peschiera, nelle immediate vicinanze dell’Oasi del Frassino. L’uomo, F.G. di 75 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria perché deteneva illegalmente 41 richiami fra merli e tordi bottacci, uccelli che aveva catturato abusivamente. Pur essendo cacciabili, per essere utilizzati come richiami questi animali devono essere muniti di apposita fascetta identificativa rilasciata dalla Provincia. In questo caso, 23 erano privi di contrassegno e quindi sono stati subito liberati; gli altri 18 erano muniti di fascette contraffatte e verranno liberati una volta concluse le indagini per accertare la destinazione dei volatili.