Sindaci in trincea contro il tracciato TAV. “C’è già un ricorso al Tar del 2004 ed ora ricorrerò fino alla Corte europea se serve” annuncia Gaiulli
Sempre più in trincea il sindaco di Peschiera Orietta Gaiulli contro il progetto dell’Alta velocità. “La Tav nelle modalità del progetto esistente nel nostro Comune non si fa, punto e basta: devono usare e potenziare il tracciato esistente –esordisce – Diversamente faremo denunce a tutti i livelli, gli scatenerò contro la Guardia di Finanza sugli appalti per i lavori, mi rivolgerò al Ministero dei Beni ambientali e architettonici, faremo ricorsi al Tar, fino alla Corte Europea, non possono compiere questo scempio nel nostro territorio”.
Durissimo il sindaco di Peschiera, ma anche quello di Castelnuovo, Giovanni Peretti, non scherza:
ieri mattina ha inviato una lettera al governatore Zaia e per conoscenza al prefetto di Verona Perla Stancari, per protestare sul trattamento riservato l’altro giorno ai sindaci dei Comuni veronesi interessati dal tracciato alta velocità. “Ci hanno convocati in commissione Via a Venezia dove di fatto siamo stati presi in giro in un incontro lampo di un quarto d’ora”, spiega il primo cittadino di Castelnuovo (territorio peraltro dove dovrebbe sorgere l’unica cava prevista per il Veneto di estrazione terra per i cantieri Tav). Peretti, così, ha preteso una sala nel palazzo regionale per parlare con i tecnici del Cepav Due, il consorzio Eni per l’alta velocità che deve realizzare l’opera e i dirigenti di Rfi, (Rete ferrovie italiane), l’ente committente. “Non conoscevano nemmeno le criticità delle aree perché sono provvisti di cartografie vecchie del 2003, se non addirittura antecedenti, dove non sono riportate molte cose –lamenta Peretti- come ad esempio l’isola ecologica di Castelnuovo, costruita nel 2005 e che verrebbe distrutta o come le chiesette della Madonna degli Angeli e di San Lorenzo, dove anche lì la Tav passerebbe in galleria sotto questi siti monumentali vincolati”.
Dello stesso tono Gaiulli che dice: “Siamo andati a Venezia a farci prendere in giro, ora sappiamo che il Cepav uscirà il 29 ottobre a fare un sopralluogo dei nostri territori, ma hanno già detto che l’unico spazio aperto per i Comuni è quello di rivedere la collocazione dei cantieri e della viabilità poiché il progetto non si tocca, quindi il nulla, ma prima dovranno passare sui nostri corpi, sono ciechi e in malafede e non possono pensare di fare una galleria sotto i piedi del Santuario del Frassino”. La sindaco di Peschiera, poi, si scaglia contro il deputato Vincenzo D’Arienzo: “Dice bugie, racconta per giustificare quello che sta facendo il governo che rappresenta, che Peschiera ha votato nel 2004 una delibera a favore del progetto, ma ho cercato in tutti gli uffici e non ce n’è traccia. Invece abbiamo trovato due delibere del 2003 e 2004 di voto contrario al tracciato e che dà incarico già nel 2004 ad un legale per fare ricorso al Tar”. Peretti, invece, punta il dito contro la Regione Veneto: “La Regione Lombardia ha attivato vari incontri con i sindaci, mentre in Veneto nulla: siamo andati in riunione dal prefetto di Brescia e quello di Verona? Qua sul lago ci sono 11 milioni di presenze turistiche, di cui 3 milioni a Gardaland, vogliono distruggere la nostra economia? Noi abbiamo ricevuto il progetto il 26 settembre e siamo convocati il 6 novembre a Roma per la Conferenza di Servizi: questa è una tempistica mostruosa.
Noi non siamo contro la Tav, ma non si può tirare una riga su una mappa senza sapere di preciso cosa c’è sul territorio”. Più morbida, sebbene di “altissima preoccupazione” la posizione del sindaco di Sona Gianluigi Mazzi, che annuncia: “Non faremo barricate, ma dovranno tenere conto delle nostre osservazioni. Per capire meglio il progetto, però, abbiamo bisogno delle tavole che riguardano il tratto sul nostro confine dal Quadrante europa a Verona, che non conosciamo, per capire cosa succederà su quel raccordo che devasterà Corte Messedaglia, un monumento del ‘700”. Annamaria Schiano