Malcesine: “Resa dei conti” in consiglio comunale per il tentato acquisto del sindaco di due garage di proprietà del Comune
Il Sindaco di Malcesine, Michele Benamati in aprile ha stipulato il preliminare di acquisto di due garage di proprietà del Comune, dopo aver deliberato in consiglio comunale un mese prima l’abbassamento del prezzo dei 22 box auto posti in vendita dal municipio.
Ma il 28 agosto, il responsabile dell’ufficio del territorio Stefano Parolari, lo stesso che aveva il 24 marzo autorizzato la vendita dei garage al sindaco, ha revocato l’atto preliminare, una volta resosi conto che l’articolo 1471 del codice civile vieta agli amministratori comunali l’acquisto di beni del Comune stesso.
Divieto che è posto anche all’articolo 18 del regolamento comunale. Ma incredibilmente, nessuno in municipio conosceva queste normative: né il sindaco, che assicura di aver proceduto in totale buona fede, né i dirigenti comunali e pare nemmeno il segretario comunale. E’ andata in onda, così, l’altra sera in consiglio comunale una “resa dei conti” a tutto campo, su tutte le grandi opere da realizzare a Malcesine tra i gruppi politici del paese, che hanno chiesto pubblicamente attraverso le pagine face book le dimissioni del sindaco, da cui pare stiano anche scaturendo esposti in Procura. Il sindaco ha controbattuto con una relazione durata due ore, puntando il dito anche contro il suo predecessore Fabio Furioli, accusandolo di aver venduto nel 1985 un terreno comunale alla madre ottantenne: “Atti che secondo l’articolo 1471 vengono considerati nulli”. Per questo si sono trovati tutti concordi, in primis Benamati stesso, nell’annunciare la costituzione di una commissione d’indagine sulla vicenda. “La commissione, così, prenderà in esame gli atti precedenti al mio, anche se datati”, ha sottolineato il sindaco, che ha aperto la seduta consigliare sottolineando più volte: “Ho commesso un errore in perfetta buona fede e in perfetta ignoranza del codice civile che sfido chiunque a conoscere in ogni sua declinazione”.
Dalle file dell’opposizione i consiglieri Nicola Marchesini (più volte preso di mira da Benamati) ha ribadito: “Io ho denunciato pubblicamente i fatti, come è mio dovere di consigliere di opposizione ed ho detto semplicemente quello che pensa tanta gente: un sindaco delibera l’abbassamento dei prezzi dei garage che vende il comune e dopo un mese ne acquista due”. Ed anche Giuseppe Lombardi, già sindaco, aggiunge: “Non si può di sicuro dire che la vicenda è superata come afferma l’assessore Mattia Rizzardi, io credo che sia una vicenda gravissima. Anche noi abbiamo avuto un assessore che voleva comperare un terreno comunale, ma il segretario che avevamo gli ha detto che non si poteva e non ha nemmeno provato a procedere”.
La storia nasce dal fatto che il Comune è proprietario di 42 box auto (degli oltre 200 posti auto) situati nel grande parcheggio multipiano in località Campogrande, vicino al cimitero, e nel 2006 il Comune ha posto in vendita i propri garage al prezzo di 25 mila euro ciascuno, per poi nel febbraio scorso deliberare in consiglio la riduzione dei prezzi, considerato che a 25 mila euro non si vendevano i garage, al costo di 20mila e con uno sconto ulteriore all’acquisto di un secondo a 17.500 e 15 mila per il terzo box. Il sindaco ha più volte sottolineato la finalità dell’acquisto: “Da quest’anno i miei due figli sono andati ad abitare in due appartamenti di mia proprietà in centro senza garege, così mi hanno chiesto se potevamo acquistarne due per le loro necessità. Questo è successo quest’anno, quindi io non potevo farlo prima proprio perché il discorso è nato per caso con loro durante un pranzo.
Quando ho saputo che non era consentito per legge, sono stato io per primo a dare incarico al responsabile del procedimento di revocarlo, quindi, io non ho comperato nulla, poiché l’atto preliminare è stato annullato. Per l’uso del garage che ha fatto mia figlia per qualche mese, rimborserò l’affitto al prezzo uguale del locatario del box vicino”. Difficile la vicenda si chiuda qui, ci sarà anche da vedere a quali conclusioni arriverà la commissione d’indagine che verrà nominata nel prossimo consiglio comunale. Annamaria Schiano