Troppo rischiosa la ciclopista da Malcesine a Torbole. Il macro anello ciclabile del Garda potrebbe rimanere monco: la Soprintendenza boccia il progetto preliminare
di Annamaria Schiano
Le quattro Province del Garda a fine giugno firmeranno un protocollo d’intesa per la realizzazione di un circuito di piste ciclabili che circumnavighi il lago, ma il tracciato potrebbe rimanere monco all’altezza del collegamento tra la sponda veronese e quella trentina. C’è il rischio, infatti, che la ciclabile dell’Alto lago, quella finanziata con oltre 17 milioni dall’Odi, il fondo dei Comuni di confine presieduto da Aldo Brancher e che partendo da Brenzone dovrebbe arrivare a Limone lungo la costa bresciana, non veda la luce nel tratto da Malcesine a Torbole.
E’ notizia di questi giorni che la Soprintendenza ai Beni ambientali e paesaggistici ha bocciato il progetto preliminare della ciclopista nei lotti 2 e 3 di Malcesine. La pista, infatti, è stata divisa in tre stralci: Brenzone-Malcesine; Malcesine da sud a nord; Malcesine nord fino al confine con Torbole. Un tracciato che in molti punti ricade in area Pai, il piano di assetto idrogeologico, che pone il vincolo di inedificabilità per l’alta pericolosità di frana e caduta massi.
Il 7 maggio il MiBac (Ministero Beni ambientali e culturali) ha reputato la richiesta del Comune di autorizzazione al progetto preliminare per i lotti 2 e 3 “non accoglibile perché eccessivamente sintetico e generico, da non consentire alcun tipo di riscontro con la varietà specifica dei luoghi, nel loro stato attuale … “. Il Comune, così, il 22 maggio, con urgenza ha emesso la determina di incarico ad uno studio di Malcesine per la redazione del progetto definitivo della ciclabile, da riportare al vaglio della Soprintendenza.
Ma i tempi appaiono al limite della fattibilità, poiché la convenzione siglata dai Comuni con l’Odi per l’aggiudicazione di 17 milioni e 354 mila euro, (suddivisi in 11 milioni 784 mila per Malcesine e 5 milioni 570mila per Brenzone), dice che l’iter: “si dovrà concludere entro il 30 luglio 2014, attraverso il deposito di tutta la documentazione presso l’Ufficio ODI”. Inoltre c’è anche lo studio di fattibilità, datato 3 aprile 2014 e redatto dallo studio di geologi “Nucci e Associati”, che ritiene vadano rivisti i progetti, in quanto attesta:
“Alla luce della caratterizzazione geologica e della caduta massi, il tracciato risulta sottoposto ad elevate frequenze di arrivo di blocchi in caduta libera, spesso caratterizzati da alti valori di velocità: tale condizione evidenzia una situazione di elevata pericolosità e di conseguenza la necessità di adeguati sistemi di protezione a garanzia della sicurezza dell’opera e dei futuri fruitori per tutta la tratta in esame”. Sono molti i dubbi che stanno circolando in questi giorni su face book sulla tempistica dell’opera.
Anche il consigliere di minoranza Nicola Marchesini dice: “In un anno e mezzo sono stati apportati tre aggiornamenti al progetto preliminare, quindi spero proprio che questo non abbia causato un allungamento dei tempi che possano determinare problemi. Ho già fissato per martedì un incontro all’ufficio tecnico per conoscere tutte le motivazioni del rigetto della Soprintendenza”.
Mentre il sindaco Michele Benamati si dice tranquillo: “Non c’è nulla di compromesso –esorta- Il parere della Soprintendenza va dato sul progetto definitivo, non su quello preliminare che non serviva nemmeno. La soprintendente è venuta a fare un sopralluogo e ci ha dato delle indicazioni di modifiche al progetto, riferite sostanzialmente al tratto a Nord, quello più delicato, e in merito ai rischi geologici dell’area, verrà fatta una progettazione che garantisca la sicurezza: l’idea è di spostare il tracciato in galleria, con tratti anche dove la pista verrà appesa ai muraglioni o appoggiata sulle rocce in acqua, o ancorata ai muri della gardesana”. Benamati, poi, conclude assicurando: “Il finanziamento è salvo perché abbiamo realizzato il progetto definitivo del tratto di Brenzone. Ora predisponiamo per luglio anche quello di Malcesine sud e per il terzo fino a Torbole stiamo lavorando”.