Si dimette l’intero cda di Malcesine Più. E’ scontro aperto tra l’Istituzione e l’assessore al turismo
E’ guerra dichiarata dei consiglieri del Cda di Malcesine Più all’assessore al turismo Elvira Trimeloni. Al punto che l’intero consiglio di amministrazione della storica Istituzione per la promozione e l’organizzazione turistica si è dimesso in aperto contrasto. Dimissioni partite il 20 febbraio dal presidente Fabio Lamparelli, a cui sono seguite dopo qualche giorno anche quelle dei quattro consiglieri del Cda: Alessandra Poletti, (Nacem), Gianluigi Favalli (minoranza consigliare), Renato Benedetti (Ama) e Pallua Marco (Confcommercio e maggioranza). Ecco alcuni estratti della lettera di dimissioni di Lamparelli: “Continue sovrapposizioni di ruoli tra il cda e l’assessore continuano a creare problemi di gestione dell’Ente… tutto è fermo per la mancata definizione della cifra esatta data all’Istituzione per la gestione 2014…Dopo continue richieste, la giunta decide di costituire una commissione paritetica… Mi sembra banale ricordare che in questo modo si esautora da ogni decisione l’Istituzione che è formata da membri rappresentativi delle categorie e che hanno lavorato a titolo gratuito… Tutto questo ha fatto in modo che agli occhi dell’opinione pubblica Malcesine Più sia diventato un Ente irrilevante…” . L’altro giorno è stata l’associazione degli albergatori ad emettere un comunicato, categoria rappresentata in Malcesine Più da Renato Benedetti: “L’AMA sostiene che qualsiasi forma giuridica non potrà mai funzionare se non gli viene data autonomia finanziaria, se la politica non fa un passo indietro, se non si crea un clima di serenità e fiducia, ma soprattutto si deve creare un consorzio che rappresenti le categorie e non una srl oligarchica che rischi di permettere a chi la dirige favori e clientelismi a ditte o privati”. E qui i fendenti a colpi di fioretto si spostano sul nocciolo della questione: la tassa di soggiorno, infatti l’Ama scrive: “Il vero terreno di scontro è la gestione della tassa di soggiorno, a prescindere dalla forma giuridica scelta dalla politica… sono gli albergatori che subiscono i costi della riscossione della TdS e sono gli albergatori la maggior forza economica in questo paese… rivendichiamo, quindi, un ruolo decisionale nella gestione della tassa e se qualcuno pensa di relegarci in una semplice commissione consultiva, si preparai a una dura battaglia”.
Ecco, giusto per avere il polso della situazione.
Quindi la lettera di risposta a Lamparelli dell’assessore Trimeloni. Ecco un estratto del testo: “In questo momento, oggettivamente difficile, caratterizzato da una crisi economica senza precedenti ed in generale da una difficoltà degli operatori a fare sistema, il consorzio, seppur riconosciuto da tutti come lo strumento tecnicamente più idoneo per gestire risorse pubbliche e garantire il massimo della compartecipazione pubblico-privata, purtroppo fa fatica a decollare. Ritengo che, un ulteriore sforzo da parte di tutti, avrebbe permesso all’Istituzione di continuare ad operare con soddisfazione, garantendo il massimo della partecipazione alle scelte da parte delle categorie economiche, in attesa che si concretizzino tutti i presupposti culturali ed imprenditoriali per far nascere il nuovo organismo di gestione… La giunta non ha deciso di istituire una commissione paritetica per rendere irrilevante Malcesine Più; la commissione è prevista dal regolamento comunale, che disciplina l’imposta di soggiorno, dal nostro, come da quello di molti altri comuni… la commissione si è resa, a maggior ragione, necessaria, dal momento in cui il Consiglio dell’Istituzione ha chiesto di occuparsi solo di manifestazioni. La commissione si porrebbe come organismo filtro tra chi assegna ( l’Ammministrazione ) le risorse pubbliche generate dagli introiti dell’imposta di soggiorno e chi le deve spendere ( Istituzione ), in ragione delle priorità individuate…. La commissione paritetica, composta da amministratori e rappresentanti di categoria, dovrebbe definire gli obiettivi e quante risorse dedicare ad essi ( le linee di indirizzo ). All’Istituzione o a chi per essa, il compito delle scelte per l’attuazione degli obiettivi…
In questi due anni in cui si è perso del tempo a dibattere sul “chi deve decidere” ( esigenza sentita soprattutto dagli Organi dell’Istituzione ) una programmazione, adeguata alle risorse a disposizione e di sicuro non meno corposa rispetto a quanto fatto sino ad oggi, è stata comunque messa a punto… Il Consiglio da lei presieduto avrebbe voluto ritagliarsi un ruolo di sola gestione delle manifestazioni, con un budget a disposizione, a prescindere da un ragionamento complessivo che contemplasse anche la promozione. Sono delusa che proprio su questo punto ci sia stata la rottura e abbia deciso le dimissioni. Ribadisco che per me e questa Amministrazione, sono fondamentali le azioni di promozione volte a richiamare l’attenzione di nuovi clienti…”
Fine della prima parte