Duello tra Miozzi e Zaia per il commissariamento del demanio del lago di Garda La Provincia ricorre al Tar contro il decreto del governatore
di Annamaria Schiano
Miozzi si “ribella” a Zaia. Duello a colpi di carte bollate tra Provincia e Regione. La giunta provinciale ricorre
al Tar contro il decreto del presidente della Regione, che di fatto dal 10 dicembre ha esautorato la Provincia dalla gestione del demanio del lago di Garda. Ricorso deliberato il 30 gennaio dalla giunta provinciale contro la nomina regionale di commissario ad acta dell’ingegnere Roberto Bin, (direttore generale del Consorzio di Bonifica veronese). Alla Provincia la Regione contesta l’inadempienza delle funzioni delegatele dalla legge regionale 11 del 2001. Il decreto è giunto ai palazzi scaligeri dopo un anno di diffide e contro repliche tra i due Enti istituzionali. Al punto che la stessa giunta provinciale, il 24 aprile ha deliberato la presa d’atto e confermato l’impossibilità ad esercitare le funzioni delegatele.
All’Ente provinciale la legge regionale trasferisce le competenze per la gestione delle concessioni di rive, spiagge e sponde lacuali, compiti di polizia idraulica, compresa l’estrazione di materiali inerti e incarichi quali la mappatura delle concessioni ad uso non turistico, nonchè la scadenza e l’importo dei canoni dovuti.
Attribuzioni che, però, la Provincia contesta duramente: “Appare dubbia la destinazione alla Provincia delle competenze in questione… Dovendo in ogni caso ritenere l’assunzione delle funzioni subordinata all’assegnazione delle risorse finanziarie e umane, nella specie mai avvenuto”. In parole povere: la Regione non ha mai trasferito i soldi per l’attività assegnata alla Provincia, come impone la stessa legge di trasferimento delle competenze. La delibera, infatti, conclude così: “Costituisce preciso obbligo di legge il finanziamento delle funzioni trasferite… Riteniamo, quindi, che il decreto regionale, oltre che illegittimo perché fondato su presupposti erronei, sia lesivo delle competenze e dell’autonomia finanziaria della Provincia di Verona”.
“Appare dubbia la competenza provinciale”, scrivono… Ma se è dal 2001 che la legge ha assegnato alla Provincia le deleghe in materia demaniale, vien da chiedersi cosa abbia mai fatto sino ad oggi la Provincia per la tutela delle rive demaniali del lago di Garda. E vien da chiedersi anche che senso abbia alla vigilia della probabile soppressione delle Province da parte della riforma costituzionale, che l’ente scaligero avvii un ricorso al Tar, (che un po’ di denari pubblici dovrà pur costare)… Una legge la 11 del 2001 che distribuisce funzioni a Provincia e Comuni del Garda, suddividendo i compiti tra ambiti turistici e non, (quelli turistici ai Comuni, il resto alla Provincia), senza precisare dove sia il confine tra turistico e non. Con il risultato, che per più di un decennio, come ammettono le stesse amministrazioni pubbliche, non è mai stato chiaro quali competenze fossero a carico dei comuni e quali alla Provincia. Un rimpallo di funzioni, senza che ci fossero le coperture finanziarie, che ha sicuramente portato molti vantaggi alla tutela del lago…
Il Lago di Garda infatti è così ben coperto e protetto che muore… di salute