“A Bardolino si ampliano solo gli alberghi”, è l’accusa del consigliere della Lega, Pierangelo Zorzi
Il consigliere di minoranza Pierangelo Zorzi punta il dito contro il primo Piano Interventi votato il 17 dicembre in consiglio comunale. Per Zorzi si favoriscono solo gli alberghi di Bardolino, mentre viene concesso poco, o niente alle altre strutture turistiche, come residence e aziende agricole. E parte dal presupposto che il nuovo Piano casa, comunque, andrà a vanificare quanto previsto dal Piano interventi. Dice, (ma l’avevano già detto anche sindaco e vicesindaco nel corso del consiglio, ndr): “Il grande problema del nuovo piano casa, il terzo che la Regione Veneto mette in campo, è che in siti turistici come il nostro si presta a grandi speculazioni, entrando a gamba tesa sulle scelte territoriali dei comuni. In pratica, con questa nuova legge tutti gli alberghi possono aumentare le loro dimensioni fino al 20%, tralasciando qualsiasi norma municipale. Ho proposto in consiglio comunale di fare i conti con questa legge prima di votare il P.I, in modo da evitare un doppione: ogni albergo -dice- potrebbe applicare sia la legge regionale, sia il piano degli interventi. La mia proposta, però, è stata rigettata sulla scorta di: ‘speriamo che gli albergatori adottino la nostra programmazione e non il piano casa’… Una speranza che condivido in pieno, ma che non può certo costituire un vincolo effettivo”.
A ragion del vero, però, che si possano sommare le opportunità dei due piani, nel corso del consiglio, sia il sindaco Ivan De Beni, che il vicesindaco Lauro Sabaini hanno smentito, sebbene non abbiano fornito la certezza di merito. Quindi, dovrebbe andare così: o si sceglie di richiedere gli ampliamenti previsti nelle schedature del P.I., oppure si segue la via del Piano casa.
Zorzi, quindi, precisa l’aspetto “albeghiero” del Piano Interventi: “E’ interessante notare –dice- la demarcazione che questa Amministrazione vuole dare al turismo tramite gli ampliamenti delle strutture ricettive: i campeggi ampliano per norma superiore, mentre per i residence (in quanto non alberghi), questa Amministrazione ha deciso di non concedere ampliamenti e lo stesso dicasi per le cantine che hanno chiesto di poter inserire delle foresterie nelle loro strutture. Solo gli alberghi possono beneficiare di ampliamenti ricettivi”. Sottolinea, poi, i numeri degli ampliamenti ammessi: per le unità con capacità fino a 20 posti-letto un incremento pari al 100%; per hotel da 21 a 40 posti-letto, incremento del 50%; per le strutture con capacità da 41 a 90 posti-letto, incremento del 15%; Per la determinazione dell’ampliamento ammissibile viene fissato il parametro volumetrico teorico di mc. 90 per ogni posto letto ottenibile, da sommare alla volumetria esistente.
“Non dare modo alle strutture come i residence e le cantine di ampliarsi, comporta nel tempo la modifica della fruibilità delle strutture e la dinamica del turismo –continua Zorzi- Se, infatti, il turismo dei grossi alberghi tende a rimanere all’interno per la completezza dei servizi offerti, la clientela delle altre strutture si muove sul territorio, incentivando così anche l’economia delle altre categorie, in particolare bar e ristoranti”. Conclude portando l’attenzione anche al rapporto ambientale allegato al piano interventi: “Dal quale si evince come l’ aumento superiore all’ 1% della potenzialità ricettiva degli alberghi sia considerato un effetto negativo per inquinamento atmosferico, idrico e produzione di rifiuti. Ma la previsione di questo piano arriva a superare il 3% . Posso solo concludere, quindi, che il gruppo “Amici del Territorio” ancora una volta non ha fatto il suo lavoro”.