Un misterioso “corvo” made in Garda rivela retroscena segreto sul bando piscine Gardacqua
Al nostro giornale online è pervenuto un commento-lettera all’articolo da noi pubblicato in data 16 dicembre dal titolo: “Centro piscine Gardacqua: si presenta solo la Sport Management alla gara di assegnazione della nuova gestione…”. Il contenuto della missiva è già stato diffuso oggi dai quotidiani locali L’Arena e Corriere di Verona. Ci scusiamo anticipatamente per la lunghezza del testo, ma poiché la filosofia di ReportGarda.com è quella di non porre censure, rendiamo noto di seguito quanto inviato dal lettore Marco. Un testo lungo e che abbiamo minimamente ridotto.
“Ciò che scrivo è volto a mettere in chiaro le stranezze imbarazzanti del metodo usato per l’assegnazione della gestione di Gardacqua, riassumibili in tre dettagli: 1) dettaglio conosciuto a tutti: il bando di gara al punto 4 chiede che la Società partecipante deve avere gestito contemporaneamente almeno cinque impianti natatori pubblici o privati. Questo particolare… ha permesso di impostare il bando su misura della Sport Management spa, che nel lombardo/veneto è l’unica ad avere più di cinque strutture gestite contemporaneamente!
2) dettaglio conosciuto da pochi (verificabile): Il minimo richiesto dal bando (30.000euro) che la Sport Management spa ha maggiorato del 4,4%, cioè è pronta a pagare 31.333euro/annui, comprende la gestione di tutti gli spazi della struttura inclusa la palestra, la quale ha una gestione autonoma, paga un affitto di circa 4.000euro/mese e che ora passeranno direttamente nelle tasche della nuova gestione, con un guadagno netto di circa 18.000euro/anno (solo per il fatto di avere vinto il Bando). In poche parole il comune si accontenta di 31.333euro, quando tenendola chiusa ne avrebbe incassato circa 48.000… oppure se avesse messo in piedi un Bando con il minimo richiesto di 48.000euro, neanche la Sport Management spa, che sa fare i suoi conti, avrebbe avuto nulla da ridire… in quanto gli sarebbe capitata in mano la mega struttura a costo zero con la cifra del bando che incasserebbe dalla palestra, girando gli importi al comune… il quale trattenendo per se stesso circa 18.000euro, girava i 30.000 al tribunale fallimentare per i costi dell’affitto dei beni mobili.
3) dettaglio semisconosciuto (verificabile): c’è stato l’interessamento concretissimo, di un Fondo Sovrano estero (che sta valutando investimenti sul lago di Garda). un gardesano ha cercato di ottenere l’interessamento del top manager (di origini veronesi) di questo “ente estero” e la risposta è stata immediata: il 18 novembre, il top manager ha incontrato Davide Bendinelli, illustrando la linea di intervento; il 29 novembre era presente a Garda all’infuocato consiglio comunale nel quale si è discusso animatamente e infine, lunedì 2 dicembre, ha visitato la struttura (c’è traccia di questa visita in quanto è stato registrato come una delle aziende interessate). In estrema sintesi il “Fondo Sovrano”, sulla base della situazione di fallimento del precedente gestore, faceva proposta, dopo aver quantificato il valore della struttura e dei terreni, presa in gestione immediata, della struttura a nome del comune di Garda (per un anno), con assorbimento del personale della precedente gestione, e con eventuali negatività di bilancio a carico dello stesso gestore! Questo per permettere di organizzare il passaggio di proprietà della struttura e dei terreni su cui sorge!… soluzione che avrebbe dato linfa vitale al nostro Comune in termini di immagine e soldi!… ovviamente è stato ignorato, in quanto gli interessi in gioco erano altri… non legati al bene comune di Garda e dei suoi cittadini! Tutto quello che ho scritto è verificabile, per chiunque voglia farlo, è sufficiente controllare nella giusta maniera”.
E noi siamo andati a verificare e abbiamo riscontrato che lo scritto riporta parti di verità. Un uomo effettivamente si è presentato in Comune e a Davide Bendinelli come rappresentante di un presunto Fondo sovrano di Dubai, dal nome “Bid Progest”, che però in internet non risulta: cliccando esce il nome di “Big Progest Fondo sovrano di Dubai”, (quindi potrebbe anche trattarsi di un errore di trascrizione del funzionario). Il 29 novembre era effettivamente presente al consiglio comunale e al termine ha parlato con Bendinelli. “Mi ha avvicinato un uomo che indossava un cappotto tutto sgualcito e dall’aspetto poco rassicurante- spiega Bendinelli- che mi ha accennato ad un Fondo di Dubai, interessato all’acquisto del centro natatorio. Io gli ho risposto che il Comune non era intenzionato a vendere alcunché, ma semplicemente a dare in gestione per un anno la struttura”. Anche Alessandro Savoia, responsabile del procedimento bando piscine, conferma che il 2 dicembre, un uomo, C.P.: “Ha visitato il centro natatorio, ha commentato dicendo che era molto bella e che andava salvata, e noi lo abbiamo registrato come persona interessata al bando. Solo, che poi, alla gara non si è presentato”. Sulla questione entrate degli affitti, Bendinelli rispedisce al mittente le accuse, entrando nel merito: “Il nuovo gestore si trova ad affrontare un impianto che negli anni scorsi ha prodotto circa 150 mila euro di perdite all’anno e con costi altissimi di gestione. Quindi le entrate degli affitti, che sono circa 60 mila euro considerando anche la retta del negozietto sportivo che c’è all’interno, vanno calcolate sul bilancio generale del centro natatorio. Ci sono circa 600 mila euro all’anno di costi di personale, che ora la Management potrà ridurre di circa il 25%, essendo una società sportiva; poi, ci sono tutte le spese delle utenze, come riscaldamento, luce e altro; c’erano 100 mila euro di perdite l’anno derivanti dal bistrò, che aveva due dipendenti fissi e che incassava poco. Per questo noi abbiamo fatto un bando da 30 mila euro, che sono solo i soldi che il Comune dovrà versare al fallimento per la concessione in affitto dei beni mobili”. Bendinelli, poi, replica anche al punto uno: “Di società che gestiscono più di cinque impianti natatori, in Veneto-Lombardia, ce ne sono sei-sette ed anche tra quelle imprese interessate a Gardacqua, ma che poi non hanno partecipato al bando, ce n’era una di Lodi che ha più impianti”.
Alla fine di tutta questa strana e contorta vicenda, Bendinelli conclude così:“A chi manda lettere anonime alla stampa, posso solo ribadire che chi si presenta per aggiudicarsi la gestione delle piscine, deve avere un pedigree impeccabile. Garda non accetta proposte di mercenari che magari hanno dietro immobiliaristi pronti a speculare. Noi abbiamo bisogno di persone che facciamo ripartire le piscine e non che producano un secondo fallimento”.
Annamaria Schiano
corvo? sarà quello che doveva fare il procacciatore di affari…